4. Memoria umana
Il gestore della memoria, l'intelligenza, utilizza numerosi metodi e processi per classificare, organizzare e razionalizzare l'informazione contenuta nella memoria. Esporremo adesso alcuni di loro, fra i tanti che devono esistere:
4.a) Memoria automatica e memoria diretta
Abbiamo parlato finora dei meccanismi automatici del funzionamento della memoria, si può senz'altro influire su quale informazione viene registrata e quale no.
Non è in assoluto una novità il fatto che più si studi, più si memorizza. Sebbene il funzionamento del travaso dalla memoria a breve termine a quella a medio termine sia inconscio, il cervello percepisce l'interesse in funzione del numero di volte in cui ha lavorato sullo stesso tema.
Un salto importante avviene quando si è lavorato su di un tema in giorni differenti, cercando di memorizzare certa informazione, perché il gestore della memoria trova riferimenti al tema negli strati più superficiali della memoria a medio termine, per questa ragione ci sarà automaticamente una tendenza a registrarsi fissamente, o, detto in un altro modo, negli strati della memoria a medio termine.
Avverrà un altro salto quando il gestore della memoria richiede l'informazione registrata ed il cervello si rende conto delle limitazioni dell'informazione e capisce che è più conveniente una disponibilità migliore dell'informazione, tende quindi a migliorarla nella memoria a medio termine. Il cervello incomincerà inoltre a fissarla nel sistema multidimensionale, creando i riferimenti necessari.
Quando si tratta di superare un esame, un aiuto importante per questa memoria a medio termine può essere ottenuto fornendo alcuni riferimenti artificiali ai fini di una miglior ritenzione. In riferisco in modo particolare a determinate regole mnemotecniche.
Esempi utili di regole mnemotecniche possono essere: segnare date, cifre, percentuali ed informazione simile di carattere molto matematico con un colore speciale, autori con un altro, definizioni con un altro, e così via, ma senza abusare del numero di colori o di altre regole mnemotecniche!
In qualsiasi caso, le regole mnemotecniche non bisogna mai forzarle, se funzionano bene e se no, devono essere neutre e non rovinare la memoria. Un esempio concreto può essere la linea disegnata sulla data 25.7.52, dovrebbe aiutare a memorizzare questa data, ma non deve essere la condizione necessaria per ricordarla.
Tuttavia sembra che talvolta la memoria non risponda, che si rifiuti di lavorare, nonostante i nostri sforzi e la coscienza delle nostre capacità. I motivi più comuni dei problemi con la memoria potrebbero essere:
- Non dormire sufficientemente.
- Consumo eccessivo di alcool e in misura minore di tabacco.
- Mancanza reale di interesse.
- Lo studio viene svolto con molte tensioni, ciò che limita di molto la capacità utilizzata dal gestore della memoria sia svegli che addormentati.
- L'informazione non verrà utilizzata in futuro, o non come si cerca di memorizzare. Un classico esempio è lo studio di lingue straniere che non saranno utilizzate o il tentativo di impararle in modo di memoria matematica, mentre le suddette si sviluppano in modo di memoria semantica.
Le tensioni menzionate nei paragrafi precedenti non vanno confuse con la situazione di molti studenti che devono affrontare diversi esami alla volta o un esame di una materia molto vasta.
Prima di un esame diventano nervosi, troppo nervosi; oltretutto gli sembra di non sapere nulla. Questi nervi sono causati dalla memoria a breve termine che in quel momento è sovraccarica rispetto allo stato normale, le viene richiesto uno sforzo ingente e probabilmente la tensione nervosa è l'unico modo di svolgere la propria funzione in queste circostanze.
Quindi non preoccupatevi se appena la notte prima di un test è necessario per addormentarsi molto tempo e non dormire. Il cervello non vuole pulire la memoria a breve termine, perché è pieno di informazioni sulla prossima revisione e, quindi, cercare di evitare o ridurre la fase di sonno profondo.
In ogni caso, sempre sembrato un grave errore studiare per tutta la notte prima di un test, perché il rapporto tra memoria a breve termine e medio termine è molto debole.
Un altro effetto che aggrava i nervi è non smettere di pensare alla materia oggetto dell'esame, oltre alla suddetta sensazione di non sapere nulla.
Eppure quando sappiamo le domande scompaiono i nervi, e scompaiono dalla mente anche numerosi concetti, quest'ultima incominciare a riempirsi di dati attinenti alle domande e più pensiamo ad alcuni più ne appaiono; ammesso che si sappia la materia, altrimenti…
È opportuno segnalare la connessione esistente fra i motivi menzionati in precedenza riguardanti un possibile malfunzionamento della memoria con i motivi che possono provocare disfunzioni nel sistema decisionale, oggetto di un titolo indipendente di questo libro.
Si può spiegare questa coincidenza pensando all'effetto che può avere sulla memoria se, ogni volta che studiamo o pensiamo ad un tema, cerchiamo di archiviarlo, coscientemente o incoscientemente, in un insieme di riferimenti distinto.
4.b) Strutture o pacchetti logici prestabiliti
Nello studio dello sviluppo di risposte rapide dell'intelligenza è stato detto che la potenza del cervello cresce notevolmente con l'automatizzazione. Una delle cause era il posizionamento dell'informazione in entrata direttamente nei campi preparati dei sottoprogrammi o funzioni; ricevuti tutti i dati, si metteva in moto automaticamente l'operazione concreta.
Insomma, questo sviluppo implica anche uno sviluppo di strutture o campi prestabiliti per il trattamento dell'informazione. Nel sistema d'informazione globale, si utilizzeranno queste stesse strutture per l'immagazzinaggio o l'archivio dell'informazione.
Lo sviluppo ed il perfezionamento di queste strutture del sistema d'informazione del cervello si possono anche dirigere, ogni qualvolta l'individuo collabora attivamente all'efficacia del processo.
I programmi di software usano continuamente questa tecnica, organizzando l'informazione in insiemi di campi personalizzati, che sono in ultima istanza matrici di dati.
4.c) Memorizzare solo il contrario della logica
Uno dei metodi più efficaci del sistema d'informazione del cervello è conseguenza della regola di non memorizzare ciò che si può facilmente dedurre per logica. In questo caso però, si deve intendere la logica come una logica particolare e di carattere personale associata al fatto o al dato che si suppone sapere che si sa.
In trucco consiste, in effetti non nel sapere, ma nel sapere che si sa, che non è lo stesso.
Spero di spiegarmi meglio con un semplice esempio, che mi consentirà di rispondere ad una domanda senz'avere alcuna informazione nella memoria eccetto se so che lo so o no. Sempre lo stesso riferimento nel sistema d'informazione a lungo termine! Ed un riferimento molto semplice!
- Domanda: Chi ha i capelli più lunghi, Susanna o Giulio?
- Presupposto 1: Non ho associato nessun riferimento nella memoria.
- Risposta: Non lo so, ma posso immaginare che... però non lo so.
- Presupposto 2: So che lo so perché, in qualche modo, questa domanda, e non la risposta! ha associato il suddetto riferimento nella memoria a medio termine.
- Risposta: Susanna. (Che si suppone vero)
- Presupposto 1: Non ho associato nessun riferimento nella memoria.
Il processo seguito dalla mia mente è stato il seguente: siccome so che lo so perché di ciò mi informa la memoria, cerco la logica particolare che avrei applicato per archiviare questa informazione.
In questo caso sarebbe: “In condizioni normali una donna ha i capelli più lunghi di un uomo”. Quindi la risposta è Susanna.
I vantaggi di questo metodo sono da una parte il fatto che il riferimento è molto semplice ed è già presente nella memoria a medio termine, l'unica cosa da fare è attivarlo per un caso determinato. E dall'altra parte, nella maggior parte dei casi, non dover neanche cambiare il segno del riferimento, cosa che faremmo nel caso in cui Giulio avesse i capelli più lunghi, ciò è dovuto a che applichiamo la logica particolare dei casi più comuni.
Un'ulteriore implicazione di questo metodo, se sappiamo che lo sappiamo e non ci ricordiamo che segno ha il riferimento, è che per difetto assumeremo che è il segno normale della logica particolare. Non è necessario ricordarsi di ciò che è normale!
Se fosse necessario ricordare le differenti possibilità, si tratterebbe del tipo di memoria matematica, la quale richiede più lavoro o risorse del cervello. Questo metodo ammette varianti, ma è indicato specialmente per essere utilizzato in modo intuitivo dal gestore della memoria.