II.d) Fisica relativista e matematica.
Credo che una nozione abbastanza approssimativa della Teoria della Relatività di Albert Einstein sia che è un insieme di curiosità matematiche che svolgono il loro lavoro di rappresentazione della realtà fisica a metà. L’altra metà è la Meccanica Quantica con il suo insieme di curiosità matematiche, statistiche e filosofiche. La cosa peggiore o quella migliore di tutto ciò è che tra di loro sono incompatibili.
Molto probabilmente non ci può essere una contraddizione semplice che renda invalida la fisica relativista poiché in questo caso sarebbe già stata scoperta da molto tempo. Oltre a cambiare la definizione di secondo, ovviamente.
Normalmente i commenti critici contenuti nella lista di Errori e curiosità matematiche della fisica relativista si riferiscono da una parte, fatte salve le eccezioni, ai concetti e non alle formule in stile tardo barocco, e dall’altra alle interpretazioni dei fatti e non ai fatti propriamente detti. Comunque sia, persino i fatti sembrano essere piuttosto relativi quando parliamo delle teorie di Einstein perché talvolta non sono altro che meri esempi mentali.
La mancanza di formule o di sviluppi complicati non significa che le curiosità matematiche della meccanica relativista non abbiano un grande contenuto matematico, anzi, quando si capiscono i concetti soggiacenti alle formule, è quando davvero si capiscono i temi, io mi azzarderei a dire la stessa matematica.
La prima curiosità matematica della Teoria della Relatività Speciale di cui ci occupiamo è che la relazione potrebbe essere:
Gli Errori e curiosità matematiche della meccanica relativista sono intercalati nel resto di pagine del libro, in questa sezione vi è uno schema in cui sono riportati i link a quelli più interessanti.
Ovviamente c’è quasi unanimità sulla bontà della fisica relativista, il che significa che praticamente è accettata come un dogma di fede matematica. Sarebbe buono cercare di abbandonare i pregiudizi, intesi come preconcetti, leggendo questa sezione, e sarebbe ancora meglio presupporre che le critiche sono giuste, in modo che venga compensato l’effetto precedente e si capiscano le curiosità matematiche della meccanica relativista in senso costruttivo.
L’idea è di ricomporre dall’inizio la storia della fisica relativista sfruttando la cultura attuale e cercando di non incorporare o di non presupporre nessuna conclusione nelle premesse; per questo bisogna fare molta attenzione alla terminologia utilizzata ed ai concetti impliciti che possono essere contenuti nella stessa.
Chiaramente ho l’impressione che le debolezze di fondo della Relatività Speciale rendono impossibile avere una terminologia chiara e precisa.
Prima di entrare nel ragionamento vorrei segnalare che la cosa più difficile sarà separare ciò che è giusto e reale da ciò che è sbagliato nella fisica della meccanica relativista, nonostante l’ultimo sia giusto in senso immaginario, e capire dato il caso perché sono stati commessi e si commettono ancora certi errori o si ottengono dei risultati immaginari.
Sono enumerati e spiegati alcuni degli errori più normali contenuti negli innumerevoli esperimenti di fisica che in teoria confermano la Relatività Speciale, simpatiche curiosità matematiche e difetti nell’applicazione del metodo scientifico. Tuttavia dobbiamo segnalare che molti punti sono comuni a diversi di questi aspetti e che non sono completi quelli qui presentati.
L’efficacia dei calcoli in molti casi è un fatto, nonostante gli errori nell’interpretazione concettuale.
Valga ad esempio quanto segue: la Relatività Generale di Einstein spiega la precessione del perielio di Mercurio con una precisione impressionante. Comunque, nel 1898 Paul Gerber spiegato che precessione prima fisica relativistica. Ebbene, la Fisica Globale fa lo stesso con un modello teorico incompatibile con la meccanica relativista.
Logicamente quando non si conosce la natura fisica di un avvenimento si può prendere una via di mezzo ed applicare una soluzione puramente matematica, se si riesce ad aggiustarla numericamente.
Insomma, la base del metodo scientifico è crollata, si è resa di fronte alla presunta efficacia della fisica relativista, sebbene non stesse né in cielo né in terra. Comunque sia, non è neanche la prima volta che è successo.
Poi succede quello che succede, se la matematica invade la fisica sorge la Teoria della Relatività con le sue singolarità; quando invade la statistica nasce la Meccanica Quantica e fioriscono principi di indeterminatezza dappertutto e per finire se la invade la filosofia sempliciotta nasce l’evoluzione Darwinista. Mutanti Dimensioni ovunque!
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