MOLWICK

Riflessioni e pensieri

Le riflessioni ed i pensieri del cervello nel processo di presa di decisioni della volontà. Funzionalità delle reti neuronali e l'effetto delle emozioni.

Copertina del libro sulla Volontà e l'Intelligenza Artificiale. Venere e il corpo di Cupido, Louvre.

LA VOLONTÀ E
L' INTELLIGENZA ARTIFICIALE

TEORIA COGNITIVA GLOBALE

Autore: José Tiberius

 

 

2.b) Riflessioni e pensieri

Una seconda tappa dei modelli di presa di decisioni, o di generazione della volontà, sarà la valutazione dell'oggetto che richiede una decisione mediante le riflessioni ed i pensieri. Avverrà una combinazione di processi logici e di utilizzo della memoria.

In base a quanto detto precedentemente, il metodo di verificazione dell'informazione è uno dei metodi utilizzati nei processi decisionali, la funzionalità delle reti neuronali consente una grande flessibilità nell'applicazione delle diverse varianti di questo metodo.

Saranno normalmente coinvolti miliardi di neuroni nell'esecuzione dei processi per prendere decisioni, situati in diverse parti del cervello.

Sebbene stiamo separando questo momento da quello della decisione in senso proprio per ragioni espositive, non c'è nulla che possa impedire che avvengano simultaneamente in determinati processi per prendere decisione. Se le neuroscienze stanno davvero apportando qualcosa è che i processi cognitivi del cervello ed i processi misti, come le emozioni, sono molto flessibili e variabili nella loro struttura e nel loro sviluppo particolare.

Inoltre i processi cognitivi e le emozioni si producono parallelamente ed influiscono gli uni sugli altri; non solo, il contesto può incidere decisamente, specialmente attraverso le emozioni. Per questo alcuni elementi contestuali come l'alcool o altre droghe si considerano vizi della volontà.

Possono anche agire come vizi della volontà determinate emozioni che si producono di fronte a contesti, in principio indipendenti, ma che esperienze passate hanno trasformato in reazioni automatiche.

Uno scenario possibile è che il nostro cervello non si arresti mai, almeno quando siamo coscienti. Pare che abbia una fila di riflessioni e pensieri in attesa in modo tale da selezionare un'altra riflessione o un altro pensiero immediatamente secondo un criterio di urgenza od altro non appena finisce di trattarne uno.

Ho analizzato inoltre, in altre sezioni, il lavoro svolto dal cervello mentre dormiamo e la sua importanza.

 

2.c) Sviluppo di sistemi politici. La scienza della decisione

Pare che non esista nel cervello un unico centro dove vengano prese le decisioni. Di fatto esistono atti denominati riflessi che si eseguono in tutto il nostro corpo. Inoltre la scienza moderna ci insegna che i diversi organi e cellule del corpo emettono segnali e si comunicano fra di loro.

Teoria delle decisioni Un cane sulla spiaggia pensando
(Immagine di dominio pubblico)
Un cane sulla spiaggia pensando

Se esistesse un centro di decisione, si potrebbe dire che è il punto dove si trova la vita, e che il resto non sarebbe altro che una macchina più o meno complessa. Ovviamente dovremmo chiederci quante cellule ci sono in questo punto ed in quali di loro si trova il potere decisionale. Non solo, che parte di questa ipotetica cellula sarebbe davvero quella che decide in ultima istanza?

Un'interessante caratteristica delle decisioni che prendiamo è il loro grado di affidabilità, detto diversamente, quanto siamo convinti di fare la cosa giusta e la stabilità di una decisione concreta.

A volte siamo completamente convinti, mentre altre non siamo del tutto sicuri oppure prendiamo decisioni con un alto grado di insicurezza.

Si può osservare chiaramente questo effetto nei processi per prendere decisioni che si svolgono in modo ricorrente. Sembra ragionevole che le decisioni prese con una totale sicurezza si mantengano nel tempo mediante lo sviluppo di sistemi prefissati, tuttavia non è sempre così. A volte uno cambia opinione, anche a breve termine, nonostante la convinzione iniziale della stabilità della decisione adottata. Un tema curioso per la teoria delle decisioni.

La nostra volontà può cambiare nonostante non vi sia nessuna alterazione dei sistemi di informazione utilizzata e nonostante l'uso della stessa logica. In un certo modo si tratta di un leggero livello di schizofrenia presente in tutti noi.

Un modello di teoria della decisione in grado di spiegare ed integrare le possibilità segnalate nei paragrafi precedenti dovrebbe contare su di un sistema esperto e sistemi di controllo; cioè, sarebbe qualcosa come lo sviluppo di sistemi dinamici, simili al sistema politico di un Paese.

In situazioni normali possiamo trovare processi per prendere decisioni quali:

  • Decisioni automatiche.

    Moltitudini di minuscoli processi decisionali vengono realizzati in modo inconscio poiché si sono sviluppati sistemi di informazione che identificano i parametri necessari e sufficienti.

    Nel nostro esempio si tratterebbe di tutte le decisioni che non seguono un iter parlamentario e che non sono trattate dal Governo, siccome non hanno entità sufficiente o per l'esistenza di leggi previe in merito.

  • Atti riflessi e semi-riflessi.

    In situazioni di pericolo o d'urgenza si prendono decisioni immediate, la valorazione viene fatta posteriormente e in certi casi si cambiano o si adattano i modelli di comportamento futuro con lo sviluppo di sistemi dinamici. È facile osservare il parallelismo con il funzionamento di uno stato moderno, sebbene il pericolo e l'urgenza siano, in determinate occasioni, un po' fittizi.

  • Consultazione immediata globale.

    È come se tutte quante le nostre cellule emettessero il proprio voto su di un tema particolare. A priori è uno dei migliori sistemi perché presuppone una democrazia diretta senza alcun tipo di filtro. Sarebbe l'equivalente ad un referendum. Richiede un gran potere di trasmissione dell'informazione per poter effettuarsi, soprattutto se parliamo di milioni di milioni di cellule e se si svolge con una certa frequenza. Con molta probabilità la dinamica dei sistemi complessi limiterà l'uso di questa modalità più del necessario.

  • Rappresentazione.

    • Maggioranza semplice.

    • Maggioranze speciali come la maggioranza assoluta.

      Si presume che la natura ha risolto o cerca di risolvere ragionevolmente il problema del rispetto alle minoranze nella teoria della decisione.

    • Organica - territoriale - funzionale.

      Altri problemi, in situazioni normali,  si possono risolvere con questo tipo di rappresentazione. Non si tratta solo di rispettare le minoranze, ma anche di riconoscere la loro speciale rilevanza in temi concreti. Diciamo che il voto delle cellule dei polmoni ha una ponderazione superiore alla media in questione di sigarette.

  • Altri canali che raccolgano situazioni specifiche.

    L'equivalente in un sistema politico potrebbero essere i cosiddetti poteri reali.

Ciononostante pare che alcuni comportamenti non seguano le norme della teoria della decisione indicati, il modello ha bisogno di integrare più elementi che aiutino a spiegare alcune decisioni le quali in qualche modo esprimono alterazioni importanti del carattere di una persona.

Mi riferisco ai vizi della volontà che alterano i loro sistemi esperti o sistemi di controllo che costituiscono il sistema di equilibrio dinamico della volontà, come:
  • Malattie.
  • Droghe.
  • Altri processi chimici interni.

Purtroppo, non potrebbe essere diversamente, anche nei sistemi politici convenzionali si trovano questi tipi di esempi.