6.b.2. Problemi di genetica
- Limitazioni funzionali.
Nonostante certi risultati, non sono diminuite finora le correlazioni di W in modo soddisfacente.
È definitivamente necessario qualcosa d'importante o rilevante che diminuisca sufficientemente le correlazioni, per questo, dopo alcune riflessioni ho introdotto ciò che definisco limitazioni funzionali dovute a cause diverse, tra cui spiccano problemi di genetica nei meccanismi iniziali dello sviluppo.
Allo scopo di situarli nel tempo, dopo la combinazione genetica mendeliana ed il filtro d'affinità, possiamo supporre che esista qualcosa come incidenti o problemi di genetica che riducono di 30 punti i coefficienti d'intelligenza previsti. È stata svolta un’analisi della sensibilità di questo parametro quantitativo associato a problemi ereditari per determinare che tale quantità è quella che produce i migliori adattamenti.
Ovviamente, per le limitazioni derivate da problemi genetici antecedenti che non si mantengano, bisogna comprendere aumenti bruschi della metà di 30 con la stessa probabilità. Dico la metà per l'effetto della significatività dei diversi potenziali ed il loro trasferimento a coefficienti finali.
D'altra parte, queste limitazioni funzionali o problemi di genetica erano già stati previsti nel modello d'evoluzione della Teoria Generale dell'Evoluzione Condizionata della Vita, sebbene per semplificazione espositiva e per mancanza di concrezione non erano state menzionate a parte. Apparivano però chiaramente nella simulazione della teoria dell'evoluzione realizzata nel programma gratis di biliardo Esnuka (1991).
Nelle istruzioni viene detto: “Il cerchio nero o bianco al centro della bilia rappresenta il numero di errori commessi dai giocatori ed i geni sono portatori degli stessi, possono quindi cambiare con i processi evolutivi. Inoltre, rappresentano la probabilità di incidente genetico nei suddetti processi, incidente che, se dovesse avvenire, significherà situarsi sul livello più basso della scala utilizzata”.
In base al programma Esnuka e con le prove statistiche eseguite, queste limitazioni dovute a problemi di genetica appariranno una volta su cinque in senso negativo ed una volta su cinque appariranno anche in senso positivo, ma con la metà dell'intensità.
La spiegazione dell'esistenza di queste limitazioni funzionali o problemi di genetica può essere di natura diversa, fra le possibili cause possiamo menzionare le seguenti:
È probabile che alcune funzioni integranti dell'intelligenza non si trovino nello stesso cromosoma del resto e quindi seguano una combinazione mendeliana diversa, provocando discontinuità addizionali nella determinazione finale del potenziale intellettuale.
Per lo sviluppo del nuovo essere sono necessari materiali specifici, non tutti possediamo la stessa capacità di produzione di determinate proteine, la mancanze di alcune di esse può far sì che l'informazione genetica non riesca a svilupparsi, incidendo sui meccanismi degli algoritmi genetici naturali; nuovamente questa circostanza potrebbe provocare salti o discontinuità nella trasmissione dell'intelligenza.
A questo punto si potrebbe introdurre ciò che era stato esposto sugli studi dei fattori pre- e postnatali. A mio avviso questi fattori farebbero parte dello sviluppo strutturale dell'intelligenza e dei suoi algoritmi genetici naturali e non li classificherei mai come fattori ambientali in senso stretto. In altre parole, la tecnologia dei materiali, come tale, è di natura genetica, un’altra cosa è la disponibilità di elementi necessari in ogni momento, ma normalmente non sarà questo il problema per la stessa ottimizzazione dell'evoluzione.
Insomma, ogni buon ragioniere deve avere il proprio guazzabuglio.
Complementarietà con memoria.
Incidenti genetici o problemi di genetica in senso ampio, includeranno cioè le precauzioni previste per casi speciali di un certo rischio.
Paternità reale!
Ambiente. È logico che abbia qualche influsso. Anche se minimo!
…
Da un altro punto di vista, si potrebbe dire che l'effetto delle limitazioni funzionali o problemi genetici, fino ad un certo punto, assomiglierebbe a quello che il linguaggio popolare definisce la pecora nera della famiglia.
Il grafico q060 mostra il risultato finale del modello, comprende problemi di genetica ed è adattato alla media di 10 variabili W; la bontà dell'adattamento è osservabile nell'impressione visiva e per l'ammontare dell'ICMW (16,85) che siamo riusciti ad abbassare ai livelli dell'ICMG (15,61).
Alla fine il risultato ottenuto è stato che la variabile W non si possa distinguere dalle variabili di dati statistici di coefficienti d'intelligenza osservati nello studio longitudinale.