7. Selezione sessuale
L’analisi della sensibilità del Modello Globale crea un nuovo insieme di valori della simulazione statistica dell’evoluzione dell’intelligenza. La descrizione ed i buoni risultati ottenuti sono stati analizzati nella sezione del cosiddetto Modello Globus, ora viene aggiunta a questo modello un’ipotesi di selezione sessuale tipica dell’evoluzione biologica di Darwin, pur trovandoci in un paradigma evolutivo diverso.
Va segnalato che nella pagina su Evoluzione dell’Intelligenza del libro sulla Teoria Generale dell’Evoluzione Condizionata della Vita, viene spiegato il nuovo esperimento di Darwinaltro, ancora da realizzare, per confermare i risultati dello Studio EDI con una metodologia diversa, basata proprio sull’effetto dei meccanismi genetici, esistenti grazie alla differenziazione sessuale, sull’evoluzione dell’intelligenza.
La selezione sessuale o del partner come meccanismo ausiliare dell’evoluzione biologica ha rappresentato un paradigma fin dai primi sviluppi della teoria dell’evoluzione. Lo stesso Darwin scrisse L’origine dell’Uomo e la Selezione Sessuale (1871) introducendo un nuovo fattore, la selezione sessuale, mediante la quale le femmine o i maschi scelgono come partner coloro che presentano qualità più attraenti.
Darwin aveva ragione quando diceva che si scelgono le qualità più attraenti, è un’altra tautologia.
L’intelligenza è senz’altro una delle qualità auspicabili per diverse ragioni. Tuttavia, dal punto di vista del nostro modello, non si tratta di imporre un’ipotesi di selezione sessuale o del partner, come quella menzionata da Darwin, in quanto i dati del QI della madre e del padre li abbiamo fissati.
Riflettendo sulla possibilità di stabilire alcune ipotesi addizionali al Modello Globale ed alla sua analisi della sensibilità del Modello Globus, che migliori il suo adattamento ed al contempo venga confermata, mi è venuto in mente di provare l’idea della rilevanza della differenza d’intelligenza fra il padre e la madre come condizionamento per l’effettiva accettazione iniziale della configurazione del partner o selezione sessuale.
A dire la verità credo che l’intelligenza non sia un requisito nel processo di scelta del partner o selezione sessuale in senso evolutivo, ma credo anche che non sia comune l’esistenza di una grande differenza nella stessa. Si potrebbe inoltre pensare a qualche tipo di algoritmo di ottimizzazione che rappresenti la condizione segnalata rispetto alla selezione sessuale.
Questa piccola dissertazione di psicologia evolutiva si complica se pensiamo che in realtà abbiamo due intelligenze, corrispondenti ad ognuno dei nostri genitori e che agiscono sotto diverse forme o condizioni, come abbiamo già visto. Forse possiamo approfondire un po’ quanto enunciato da Darwin sulla selezione sessuale rispetto all’evoluzione dell’intelligenza.
Per farla breve, l’ipotesi addizionale introdotta riguardante la selezione sessuale nel Modello Globale sarà quella di stabilire come limite della differenza in intelligenza il caso in cui il gene più potente di un membro della coppia dev’essere almeno così potente come il meno potente dell’altro membro e viceversa.
La giustificazione psicologica si basa sul fatto che uno non esige la stessa intelligenza ad una persona che non conosce, ma per formare una coppia (selezione sessuale), pretende che l’altra persona segua almeno la conversazione in modo accettabile, ciò che si può ottenere con un unico gene o cromosoma, poiché per seguire un altro argomento non bisogna avere sicurezza; infatti, la sicurezza derivata dalla Verifica Logica delle Informazioni è offerta dall’argomento iniziale dato dai due geni della persona che parla per prima.
Sebbene la spiegazione di psicologia cognitiva possa non essere molto estesa, l’importante è qui che il modello di simulazione statistica dell’evoluzione dell’intelligenza migliori sostanzialmente il proprio adattamento introducendo quest’ipotesi di selezione sessuale o del partner. Il libro della Teoria Cognitiva Globale approfondisce questo ragionamento.
L’ipotesi di selezione sessuale avrà ripercussioni solo sui geni M2 o P2. Questi ultimi sono stimati, poiché i QI misurati raccolgono la potenza del gene significativo o meno potente, quindi le stime di M2 e P2 cambieranno alla luce della nuova informazione o condizione introdotta nel modello.
Il Modello Globale con selezione sessuale migliora in parte con le variabili individuali (Test di Otis di padri e madri e Test d'intelligenza scala Wechsler, Stanford-Binet dei figli), ma l'effetto si nota molto di più con la variabili centrate. L'ICMG, con il criterio d'ordine M1P1°, passa da 15,61 a 17 e l'r² massimo da 0,89 a 0,97 per la funzione obiettivo R° (vedi grafici q363 e q389). Per la funzione obiettivo M&P l'ICMG si situa sul 17,62 quando prima era sul 17,77 e l'r² massimo aumenta pure da 0,89 a 0,97. Come quasi sempre, i valori massimi di r² corrispondono alla variabile X6 o media di 6 variabili dei figli.
Nell'analisi della sensibilità, svolta con gli algoritmi d'ottimizzazione e solo con la variabile X6 nella sottosezione dell'"Evoluzione interna" della sezione della "Simulazione della complessità del modello reale", si ottiene il seguente grafico del Modello Globus (senza selezione sessuale):
Ripetendo la stessa analisi della sensibilità eseguita con la variabile X6 con l'ipotesi addizionale di selezione sessuale o del partner sul limite minimo d'intelligenza accettabile nella formazione della coppia si ottiene il seguente grafico di correlazione e regressione multipla Super Modello Globus mostrata in seguito e di cui possiamo rimarcare i seguenti aspetti.
- Delle quattro punte del grafico di correlazione e regressione multipla, una si mantiene e le altre tre si spostano verso l'alto.
- Le correlazioni dei quozienti d'intelligenza previsti per la funzione obiettivo R° e con la funzione M&P sono molto più simili di prima. Nel calcolo totale la funzione R° aumenta leggermente e la M&P scende leggermente.
Modello di quadro statistico per l'analisi della sensibilità del modello d'evoluzione dell'intelligenza i parametri d'evoluzione interna con ipotesi addizionale di selezione sessuale sul limite minimo d'intelligenza accettabile nella formazione della coppia.
Un’interpretazione sicura di questi risultati è quasi impossibile, poiché il margine di sensibilità ai cambi introdotti, tenendo conto che solo dieci dei settanta quozienti d'intelligenza della funzione R° sono stati toccati dall'ipotesi della selezione sessuale in più del due per cento del loro valore; cercando di dare una spiegazione positiva dei due aspetti menzionati, potrei però dire:
- Per quanto riguarda il primo, sembra che il modello migliori quando i parametri dello stesso sono corretti e che peggiori quando i parametri sono fittizi, ciò che consolida sia il Modello Globale che l'ipotesi introdotta di selezione sessuale.
- Per quanto riguarda il secondo, che la funzione R° migliora se le si aggiunge informazione addizionale nella sua definizione, mentre la funzione M&P, nonostante le sue punte, diminuisce poiché non raccoglie nella propria composizione l'effetto dell'ipotesi introdotta sui geni M2 e P2, raccoglie, infatti, solo informazione di M1 e P1 che sono i quozienti d'intelligenza noti, ciò che ha ovviamente senso.
D'altra parte conviene segnalare che la funzione R° migliora i propri risultati come funzione obiettivo, ma non come criterio statistico d'ordine. Questo fatto si può comprendere se pensiamo che, trattandosi di valori medi delle diverse possibilità, il modello statistico incorpora le differenze dovute alla combinazione genetica mendeliana in misura maggiore rispetto al criterio statistico M1P1°.
Il ragionamento è simile a ciò che avviene alla variabile W, che in molti casi presenta correlazioni molto alte, ma che come criterio statistico d'ordine di solito è pessimo, poiché incorpora sia gli effetti della combinazione genetica di Mendel, dei limiti funzionali dovuti a problemi di genetica e dell'affinità, che del resto delle deviazioni dovute alla simulazione dei processi d'errore di misurazione e d'espressione. Inoltre, le variabili dei figli sono di solito ottimi criteri statistici d'ordine perché non incorporano le deviazioni frutto della combinazione genetica mendeliana, quelle d'affinità, d'evoluzione interna e neppure di limiti funzionali.
È da rilevare che se l'ipotesi di selezione sessuale introdotta fosse sbagliata, l'ICMG del Super Modello Globlus potrebbe scendere di molto, anche per piccoli cambi, come si può constatare nel grafico dell'analisi della sensibilità ai parametri d'evoluzione interna per la variabile X6, in cui un uno per cento d'incremento del potenziale da trasmettere dai padri o dalle madri fa cadere drasticamente il suddetto ICMG.
Si ricorda che il Modello Globus è semplicemente una forma di rappresentazione mediante grafico della parametrizzazione dell'evoluzione nel Modello Globale, mentre il Super Modello Globus si riferisce all'introduzione dell'ipotesi di selezione sessuale.
Riepilogando, l'ipotesi proposta d'evoluzione biologica ed ereditarietà legata al sesso del Super Modello Globus sembra ragionevolmente corretta. La coerenza dell'analisi di correlazione del Modello Globale migliora in generale e per le variabili centrate con il criterio d'ordine M1P1° le correlazioni aumentano sensibilmente.